Piccola orchestra di zingari dai ritmi zoppi, giocolieri di pentagrammi, funamboli della nota puntata, corteggiatori dell'apparato uditivo. Musiche balcaniche, klezmer e circensi per concerti, matrimoni, funerali, serenate, spettacoli di strada e teatrali.
Amano definirsi una piccola orchestra di zingari dai ritmi zoppi, giocolieri di pentagrammi, funamboli della nota puntata, corteggiatori dell’apparato uditivo. I Bandaradan nascono nel 2002 a Torino dall’incontro di musicisti provenienti da esperienze molto diverse, ma accomunati dal desiderio di suonare in strada, liberamente. La formazione strumentale è composta da sassofono tenore, fisarmonica, flicorno baritono (comunemente detto bombardino) e dawul (o grancassa ottomana). Dopo le prime esperienze sulle strade di Torino e un giro a cappello per le strade d’Europa, la banda stabilisce le linee essenziali del proprio lavoro.
Propone un repertorio originale ispirato alla musica klezmer (musica degli ebrei dell’est), balcanica e circense , inframmezzato da gag esilaranti. Nei loro spettacoli da strada fondono quindi mimo e suono, ispirandosi alla corrente musicomica del r-umorismo, ideata nei primi anni settanta dagli argentini Les Luthiers. Oltre all’attività concertistica on the road, i Bandaradan hanno suonato in svariati spettacoli teatrali e di nuovo circo, festival di arti di strada, matrimoni, addii al nubilato e serenate. La loro originalità è stata notata anche dal Cinema: i Bandaradan sono nel cast del film di Cristina Commencini, “Quando la Notte”.
UN VIAGGIO in una dimensione fuori dal tempo, guidati dal magico calore del Sud e dall’energia delle sue danze; una musica legata alle sonorità del Mediterraneo e alla semplicità della terra!
I TERMINAL TRAGHETTI sono un gruppo che opera nella scena folk piemontese riproponendo brani del patrimonio musicale del Meridione d’Italia, con un repertorio rivisitato e arrangiato che va dai canti di lotta e d’amore alle pizziche salentine, dalle tammurriate campane alle tarantelle del Gargano.
I brani proposti sono fortemente legati alla tradizione ma vengono rivisitati in maniera personale: riarrangiati come valzer, scottish, mazurke e arricchiti da improvvisazioni e suggestioni provenienti da differenti percorsi musicali.
Nati a Torino tra le severe aule della facolta' di fisica, dopo 5 anni di attività e oltre 200 concerti live, i TERMINAL TRAGHETTI sono oggi attivi nel panorama nazionale e internazionale. Si sono esibiti in varie occasioni in molte città dello stivale e da un paio d’anni operano anche sulla scena internazionale, mossi dalla voglia di viaggiare e dalla volontà di arricchire il proprio bagaglio musicale e culturale.
Il gruppo è composto da due voci, una chitarra, un clarinetto, un mandolino, un organetto, un violino e percussioni tradizionali.
Ottantotto ottoni tonanti per le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino. Da Le Iene a Bastardi Senza Gloria passando per Pulp Fiction, Jackie Brown, Kill Bill e Grindhouse...
Pulp, Balkan, Funk, Pop, Klez, Marching Band, ...e molto Pulp...
Watch on:
Genere
Concerti spettacolo, con possibilità di realizzazione itinerante
Durata
2 ore
Contesti
Luoghi aperti e chiusi, feste di strada, rievocazioni storiche, feste private, matrimoni, carnevali, locali, sagre, fiere
BALLAMULÈ
Balkan Beat Music
Andrea Bartolomeo: voce Raffaella Ferrari: voce Liù Fornara: voce Irene Staffieri: voce Anna Paola De Biase: sax tenore Gianluca Fortini: sax contralto Mimmo Mellace: batteria David Sarnelli: fisarmonica Giorgio Simbola: bombardino
Una vivace sintesi di sonorità balkan e klezmer con influenze dal resto del bacino del Mediterraneo, rappresenta il punto d'incontro e di partenza delle elaborazioni musicali del gruppo. L'intreccio di quattro voci si impasta con le evoluzioni melodiche dei fiati e con una ritmica trascinante. L'esperienza teatrale e la fusione di azione scenica e danze tradizionali dà vita a sperimentazioni originali e coinvolgenti. Ciascun componente possiede una formazione e una ricerca musicale particolare e personale, e con la propria esperienza, testimonia e valorizza la pratica di una tradizione musicale in movimento.
DIMONDI
Celtic Acoustic Music Andrea Montevecchi: cornamusa e flauti Thomas Barbalonga: violino Mirco Kock Melone: contrabbasso Fabiano Sportelli: chitarra Enrico Versari: percussioni Fabio Cimatti: sax soprano-contralto-baritono
Convulsa, febbrile, eppure fitta di radici antiche, una pulsazione perpetua viaggia per le terre d'Europa. Sono sei musicisti, o saltimbanchi, con un punto focale ben definito: raccogliere il seme delle tradizioni musicali più disparate per generare il movimento, il ritmo, la danza frenetica. Il loro cammino parte dall'Irlanda, dai suoi reel e jigs pulsanti, si gonfia del suono dei balli bretoni e corre bruciandosi dietro tutti i ponti, sempre più a est, appropriandosi dei ritmi dei balcani, dei modi ebraici del klezmer, dello spirito tagliente degli zingari: suono pieno per piedi scalzi e sangue caldo.
LECHAIM ENSEMBLE
Klezmer Tzigane Music Andrea Bartolomeo: voce e narrazione Gianluca Fortini: clarinetto, clarinetto basso e voce Salvatore Sansone: fisarmonica Giovanni Tufano: chitarra, percussioni arabe e voce
Quella suonata dall’ensemble è la musica delle piccole orchestre che si spostavano di villaggio in villaggio animando in occasioni allegre e tristi con musiche, canti e danze. Una musica nata nei primi ghetti, durante gli esodi ed evolutasi durante l’esilio, sotto l’influsso dei vari paesi ospitanti, mantenendo uno stile inconfondibile pur mescolando materiali provenienti dalle più diverse culture dell’Europa orientale – russa, balcanica, rumena, ungherese, ucraina, greca, turca, rom – e che vengono accolti dal Lechaim ensemble, rielaborati e reinventati.
Una musica che sa volare alta per parlare delle lontananze dell’uomo, e penetrare nel profondo per parlare della sua anima ferita, che ruba i colori del cielo per evocare i suoi sentimenti assoluti e stringe in pugno una manciata di terra per parlare della sua relazione col mondo e della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime.
Questo turbine sonoro accorcia le distanze fra cielo e terra, ci trasporta al confine, per suggerirci forse, anche solo per un istante, che siamo venuti al mondo per qualcos’altro.
La forza delle pive per un ensemble che riprende la migliore tradizione italiana ed europea della musica popolare, riproponendola per concerti e ambientazioni storiche e folcloristiche.
COMPAGNIA DELL'ASINO CHE PORTA LA CROCE Fabio Bonvicini: flauti, cornamusa Francesca Malavolti: canto, arpa medievale Renzo Ruggiero: ghironda, nychelharpa, santur Giovanni Tufano: liuti oud e saz, percussioni
Musiche e danze del rinascimento italiano ed europeo, musiche vocali e strumentali del Medioevo e del Vicino Oriente, musiche natalizie medievali, animazione itinerante per feste medievali e piazze dei bei tempi che furono